lunedì 30 novembre 2009

Provocazioni Neofasciste In Tutto Lo Stivale - AUDIO Da Napoli


Provocazioni neofasciste in tutta Italia - A Napoli e istituzioni mettono in campo l'ennesima vergognosa equiparazione tra chi combatte il fascismo quotidianamente e chi invece mette in pratica metodi di tipo squadrista. Dopo l'aggressione venerdi ai danni di 5 studenti campani della rete contro il neofascismo che affiggevano manifesti nel quartiere mater dei, dove ha sede casa pound, e dopo la risposta a questa aggressione da parte dei militanti della rete conto il neofascismo il razzismo e il sessismo, comune e prefetto fanno sapere oggi di avere intenzione di procedere sia allo sgombero di casa pound, che dello spazio occupato dalla rete Ma qual' è la situazione a Napoli? Ce lo racconta Giancarlo, compagno della rete napoletana contro il neofascismo il razzismo e il sessismo.

Non processate Bob Marley - Prima parte - Video


Non processate Bob Marley
non è una battaglia per il sunsplash, è una battaglia di libertà.

Udine, 13 Novembre 2009.

Con il pretesto dell'art 79 della legge Fini-Giovanardi rinforzato negli atti da pericolose affermazioni che criminalizzano la cultura reggae e il rastafarianesimo, vogliono cancellare il Rototom Sunsplash, uno dei più importanti festival di musica e cultura d'Europa, luogo di aggregazione dove da sempre si pratica la pace e l'interscambio culturale.

Si richia così di creare un pericoloso precedente che potrebbe andare a colpire non solo il movimento reggae ma anche tutti coloro che fanno attività culturale libera e aperta in Italia.

Diciamo no alla discriminazione religiosa, alla criminalizzazione della cultura reggae e del Rototom Sunsplash. Difendiamo il diritto di espressione, di coscienza e la libertà di pensiero. Affermiamo il nostro diritto ad esistere nella pace, la fratellanza e l'integrazione tra i popoli.
Rivendichiamo il diritto di aspirare ad un mondo migliore!
da Arcoiris.tv

sabato 28 novembre 2009

Proletario, proprio


Coraggio, ormai ci siamo. Ancora qualche mese, forse appena qualche settimana, e poi Cesare Battisti sarà estradato in Italia: e il mondo finalmente sarà un luogo più sicuro per tutti. Un giardino fiorito dove portare i figli a giocare, senza più dover temere le insidie degli empi Proletari Armati per il Comunismo.
Sul serio, fa bene al cuore sapere che non c'è luogo al mondo dove un terrorista possa nascondersi all'occhio di una Giustizia implacabile. Anche se dopo tante chiacchiere forse abbiamo perso un po' di vista la vicenda in sé. Forse è meglio tornare ai fondamentali: perché merita di scontare l'ergastolo, Cesare Battisti?

Per aver ucciso il maresciallo della polizia penitenziaria Antonio Santoro? Questo almeno secondo il pentito Mutti, ex compagno di Battisti. In cambio del nome dell'assassino, Mutti ottenne uno sconto di pena. Quando poi nuove prove costrinsero Mutti ad ammettere che Santoro lo aveva ucciso lui, Battisti rimane collegato all'omicidio in qualità di “copertura”. Uhm.

Per aver ucciso il macellaio Sabbadin? Anche questo risulterebbe dalla testimonianza del pentito Mutti. A un certo punto però un altro ex compagno, Diego Giacomin, confessa di aver ucciso Sabbadin insieme a Mutti. E anche stavolta quella di Battisti rimane una “copertura armata”.

Per aver ucciso il gioielliere Pierluigi Torregiani? Eh, ma in questo caso ha un alibi: stava facendo la “copertura armata” ai due che lo stesso giorno ammazzavano Sabbadin. In questo caso Battisti è stato condannato in qualità di co-ideatore e co-organizzatore.

Per aver ferito il figlio di Torregiani, che è quel signore sulla sedia a rotelle che spesso viene intervistato in qualità di parente delle vittime, e vittima egli stesso? Ma a ferirlo fu proprio il padre, che rispose al fuoco dei Proletari Armati. Battisti nemmeno c'era (stava coprendo, secondo Mutti, gli assassini di Sabbadin).

Allora per aver ucciso l'agente Digos Andrea Campagna... in questo caso almeno è stato riconosciuto come esecutore materiale... sì, ma sempre in base alla testimonianza di Mutti, (altro giro, altro sconto di pena). E dire che anche in questo caso c'è un reo confesso, Giuseppe Memeo. Aveva un complice, biondo, alto 1 metro e 90. L'identikit preciso di Cesare Battisti, cotonato, e con 30 cm. di tacco.

E allora, insomma, siamo sicuri che se lo merita un ergastolo, Cesare Battisti? Altroché. Almeno per i motivi che vado ad elencare.

1. Perché ha scommesso sugli asili politici sbagliati: il Sudamerica e soprattutto la Francia, con quella Dottrina Mitterand che all'inizio sembrava il bengodi, ma a ben vedere non era che la capricciosa concessione di un sovrano illuminato. Morto il re, fine della Dottrina. Se Battisti si fosse studiato un po' meglio il mondo, se avesse scelto come asilo un Paese davvero serio, ad es., il Giappone... oggi probabilmente gestirebbe una fiorente attività di import-export, e ogni tanto si farebbe anche fare qualche intervista telefonica in Rai. Peggio per lui, doveva pensarci prima: ergastolo.

2. Perché ha fatto lo scrittore e diciamolo, un ex terrorista che fa lo scrittore non ce la conta giusta. Specie lo scrittore noir. Insomma, non ha l'aria di una cosa seria. Vuoi mettere con Zorzi e il suo import-export? è roba da adulti, un modo per dire lasciatemi stare, non faccio più politica, faccio soldi. Oppure un bell'impegno nel sociale, tipo che so, attivista di Nessuno Tocchi Caino... ecco, se prima ammazzavi la gente e poi ti trovi un posto a Nessuno Tocchi Caino, è chiaro che lo fai perché sei pentito del male che hai fatto, perché vuoi salvare tante meritevoli vite umane, e questo noi italiani lo capiamo: siamo cattolici, perdio, anche Pannella. Cioè alla fine cosa vuoi che sia la complicità in quattro omicidi, per giunta comprovata in processi farsa... quello che ci premeva, Cesare, è che tu ti facessi un pianto, che ci chiedessi scusa. Ma i noir, come si fa a chieder scusa coi noir? E allora ergastolo, tie'.

3. Perché può farsi tutti i romanzi e tutti gli scioperi della fame che vuole, ma in fin dei conti resta sempre e solo un ladruncolo, Cesare Battisti. Uno che se lo arrestano, cosa fa? Scappa! Che razza di comportamento. Proletario, proprio. Un terrorista di classe non si comporta così. Un terrorista di classe per prima cosa vende qualche ex compagno in cambio di uno sconto di pena. Vedi Mutti: ha ammazzato più o meno le stesse persone che ha ucciso Battisti, e in otto anni si è sistemato, altro che ergastolo. Oppure si ficca in qualche meritevole Onlus, e facendo due conti... se Fioravanti per una novantina di omicidi si è fatto 26 anni, a Battisti con quattro morti e qualche altra rapina quanti mesi avrebbero dato? Giusto il tempo di buttar giù un noir di tema carcerario. Che poi come minimo glielo avrebbe pubblicato Mondadori. Ecco, si vede da queste piccole cose che non è uomo di mondo, Battisti. E allora basta, ergastolo. Niente di personale, ma te lo meriti tutto.

A questo punto però io ho una proposta. Visto che ormai lo abbiamo preso, e con tutto il baccano che ha fatto è difficile che lo libereremo mai più (è diventato un simbolo, e coi simboli non si scherza); visto che i vecchi processi non si possono rifare... non potremmo aprirne altri, e condannarlo per qualcosa di più importante, come per esempio la bomba alla stazione di Bologna? Rifletteteci bene. A lui non costerebbe un giorno solo in più, ma in compenso il suo sacrificio ci aiuterebbe a crescere i nostri bambini. Sì, perché questa cosa della liberazione di Fioravanti e Mambro alla lunga si rivelerà destabilizzante. Come si fa a crescere dei bimbi rispettosi della legge, in un Paese dove uno che si è preso 8 ergastoli gira per strada... secondo me persino Fioravanti e la Mambro hanno qualche difficoltà.

F. MAMBRO: Non devi picchiare i tuoi compagni con la catena del motorino.
BAMBINO: Perché?
F. MAMBRO: Perché non è giusto.
BAMBINO: Sì, ma concretamente cosa rischio? Mi togliete l'uso della playstation per cinque minuti con la condizionale?
F. MAMBRO: I prepotenti fanno una brutta fine.
BAMBINO: Ahahah, mamma, sei un vero spasso.

da leonardo.blogspot.com

giovedì 26 novembre 2009

Alessio Spataro - La Ministronza - Libro


Dopo un anno di silenzio omertoso, torna la peggior sfruttatrice della figura d Borsellino. La GRRRŽETIC editrice raccoglie gli episodi di questo blog, aggiunge un soggetto inedito bloccato dall'anno scorso e oggi disegnato, mescola e trasforma tutto in un libro.
LA MINISTRONZA, da novembre in fumetteria e libreria a 12 €

da http://giorgiamecojoni.blogspot.com/

Alessio Spataro - Berluscoiti - Libro


Quando, nel 1994, Silvio Berlusconi annunciò alla nazione la sua volontà di «scendere in campo» per strappare l’Italia a un non meglio precisato complotto partitocratico, il fondatore del potente gruppo Mediaset, nonché padrone indiscusso della televisione, ottenne un immediato consenso presentando se stesso come uomo lontano dal «chiacchiericcio della politica» ma sempre pronto a «rimboccarsi le maniche» per regalare al Paese la stessa (seppur poco trasparente) fortuna che aveva arriso alle sue innumerevoli aziende e alla sua squadra di calcio.
Erano, questi, i tempi di «un milione di posti di lavoro» promessi agli elettori, conquistati dal «contratto con gli italiani» che il futuro Presidente del Consiglio avrebbe sottoscritto negli studi televisivi nel nome della «politica del fare». Da quel momento in poi, Silvio Berlusconi ha presieduto ben tre Governi ma, mentre l’Italia è sprofondata nella più grave crisi economica dell’ultimo mezzo secolo, regalando a tutto il mondo – grazie alle figure del suo leader – l’immagine di un popolo di pagliacci e veline, anche la tanto sbandierata praticità del Cavaliere ha finito per mostrare il suo vero volto. È stato così che Silvio Berlusconi, più che per «la politica del fare», è divenuto noto per «la politica del farsele», inaugurando una nuova stagione di scandali sessuali capaci di travolgere giornalisti, ministri e showgirl in una girandola di episodi esilaranti e disgustosi al tempo stesso. Gli stessi episodi che, con la consueta cattiveria, la matita di Alessio Spataro mette nero su bianco spiando i «berlus-coiti» del re di Arcore.

Un premier «affamato», sì. Ma non solo di potere!


ALESSIO SPATARO

(Catania, 1977) è uno dei protagonisti della scena satirica italiana. I suoi lavori sono comparsi sulle pagine di «Carta», «il manifesto», «Internazionale» e «Liberazione». Tra le sue pubblicazioni, i libri di vignette Cribbio (Edizioni Interculturali, 2004), Papa Nazingher (Purple Press, 2008) e il graphic novel Zona del silenzio (minimum fax, 2009), realizzato su testi di Checchino Antonini e dedicato al caso Aldrovandi. Il suo sito internet è on line all’indirizzo www.pazzia.org.

dal blog di Cristiano Armati

Vauro 26 - 11- 2009 - Cipphulk - Video


«Apparirà allora che il mondo possiede da tempo il sogno di una cosa di cui deve soltanto possedere la coscienza, per possederla realmente» (K. Marx)

Alcoa, scontri a Roma

La multinazionale Alcoa ha annunciato per il primo dicembre la chiusura definitiva degli stabilimenti di Portovesme (Carbonia) e di Fusina (Venezia) che danno lavoro a 2.500 persone.

mercoledì 25 novembre 2009

19 dicembre - Manifestazione nazionale No Ponte

Maurizio Marzolla sulla manifestazione nazionale del 19 dicembre contro il ponte sullo stretto

martedì 24 novembre 2009

Andrea Rivera - Con La Chitarra Dal Carcere - Video



La canzone di Andrea Rivera sulle morti in carcere

Daniele Follero - Concept Album - Libro


I dischi a tema da Sg. Pepper al nuovo millennio € 15,00

Nata sull’onda della rivoluzione musicale di fine anni Sessanta, la pratica del concept album ha accompagnato la maturità del rock, scrivendo un capitolo importantissimo nella storia della popular music. Relegati troppo spesso a margine del progressive rock e trascurati dalla critica, i dischi “a tema” continuano ancora oggi a rappresentare un affascinante mezzo espressivo, anche negli ambienti del pop da classifica. I recenti concept album dei Green Day sono
la testimonianza più lampante di un filo rosso che, partendo da Frank Sinatra, tiene insieme Sgt. Pepper’s dei Beatles, Tommy degli Who, The Dark Side of the Moon e The Wall dei Pink Floyd, le storie d’amore di Claudio Baglioni e le favole di Bennato, arrivando fino ai Dream Theater e al brit-pop.
L’assoluta mancanza di letteratura sia scientifica che divulgativa sull’argomento non rende giustizia a una forma di espressività musicale divenuta il simbolo del rapporto tra la popular music e l’LP.

Daniele Follero, vive e lavora a Bologna, dove insegna musica nella scuola secondaria. Laureato al DAMS, è stato collaboratore della cattedra di Etnomusicologia dal 2003 al 2008.
Giornalista pubblicista dal 1999, è redattore del digital magazine www.sentireascoltare.com

da www.odoya.it




lunedì 23 novembre 2009

Ascanio Celestini - La Verità - Video



Anagrammi di Ascanio Celestini sulle morti in carcere.

sabato 21 novembre 2009

La nuda vita di Cesare Battisti

Redazionale. da CarmillaonlineFrancescoGattoniDignitaDiCesaew.jpg

La decisione di Cesare Battisti di attuare, come estrema e disperata forma di protesta, lo sciopero della fame – di mettere in gioco la propria vita – mostra, nella sua gravità, lo stato in cui la nuda vita è costretta oggi.
Un uomo è inseguito e raggiunto, dopo trent’anni, da un’accusa alla quale non è possibile rispondere, dalla quale è tecnicamente impossibile difendersi: una condanna comminata sulla sola parola di un pentito che la legge riconosce avere più volte mentito. Una condanna comminata all’insaputa del condannato, che è diventata definitiva e irrevocabile perché il condannato, non sapendo di essere tale, non ha potuto ricorrere in appello – a differenza di altri correi, in appello assolti dalle medesime imputazioni.

foto5.jpgQuesta è la storia di Cesare Battisti: accusato da accusatori che hanno responsabilità politiche e morali pari a quelle che gli vengono imputate - ad esempio, ex ministri che condividevano, con ruoli dirigenti, spazi politici con i militanti dei NAR.
Questa è la storia di Cesare Battisti: inchiodato a una falsa rappresentazione della realtà: assassino di Torreggiani e feritore del figlio rimasto invalido per i media e la pubblica opinione, non ostante le stesse sentenze dicano che quella volta lì Cesare non ha sparato perché non c’era.
Questa è la storia di Cesare Battisti: come se tre decenni di vita potessero esser cancellati con un tratto di bianchetto.
Non è possibile girare la testa e ignorare cosa succederebbe a Cesare Battisti se venisse tradotto in un carcere italiano. Come non è possibile girare la testa e ignorare il destino toccato a Stefano Cucchi. scucchi.jpgLe foto del corpo di Stefano Cucchi dicono tutto: la nuda vita, il mero corpo esposto alla violenza dello Stato, al desiderio microfascista di potere, vendetta, di violenza di alcuni servitori dello Stato per il quale è subito scattata la difesa d’ufficio (mica stiamo parlando di “zingari” ubriachi), e per i quali è comunque pronta l’autoassolutoria definizione di “poche mele marce” da parte dello Stato (mica stiamo parlando di “rumeni”).
Quando tra il cittadino e lo Stato, tra il corpo e il Potere, tra la vita e il “monopolio legittimo della violenza” non s’interpone più alcuna barriera, alcuna mediazione, alcuna istituzione viene svelata l’originaria natura tirannica del Potere. La vita in pericolo di Cesare Battisti, i corpi oscenamente macellati di Stefano Cucchi o di Federico Aldrovandi, ci mostrano che a questo siamo arrivati.

Pubblicato Novembre 17, 2009

da Carmillaonline

Scontri a Torino: calci e pugni tra politici e studenti

mercoledì 18 novembre 2009

Andrea Rivera - Con La Chitarra Dal Carcere


La canzone di Andrea Rivera sulle morti in carcere

AUDIO

giovedì 12 novembre 2009

mercoledì 11 novembre 2009

ROTOTOM: NON PROCESSATE BOB MARLEY

Manifestazione - concerto venerdì 13 novembre in Piazza Matteotti a Udine. Emblematico il titolo: Non processate Bob Marley, iniziativa a cui parteciperanno a partire dalle 18 molti artisti ed intellettuali. Ad indire a manifestazione è Rototom, l associazione che organizza il principale festival europeo di musica reggae, dopo la denuncia all autorità giudiziaria per lipotesi di reato di agevolazione dell uso di sostanze stupefacenti. Viene contestato l'art.79: il Sunsplash in sostanza agevolerebbe l'uso di marijuana per il solo fatto di essere un festival reggae. Sentiamo Alessandro Oria, portavoce dell'associazione Rototom

lunedì 9 novembre 2009

Stefano Cucchi: la rabbia della gente

7 novembre 2009 - Manifestazione per chiedere giustizia dell'insensata morte di Stefano Cucchi, promossa dai comitati di quartiere e centri sociali.

Verità e giustizia per Stefano Cucchi. Corteo a Roma.

Roma, Torpignattara, sabato 7 Novembre. Per Stefano Cucchi, assassinato dalla legge, dallo Stato, dall'autorità. Contro ogni autoritarismo. Medialab, Forte Prenestino. (Damage Control Video)

Radiodimassa intervista la madre di Renato Biaggetti

Sabato 7 novembre a Materdei c’era anche la madre di Renato Biaggetti, ucciso barbaramente da un gruppo di neofascisti al ritorno da una festa.

Renato suonava, faceva il dj, era laureato, un ragazzo pieno di vita così come lo ricorda la madre.
Abbiamo voluto la presenza della madre di Renato per poter continua
re a raccontare la storia di questi neofascisti, vogliamo raccontare le loro mani sporche di sangue vogliamo che la gente del quartiere Materdei si renda conto del vero pericolo che sta corrend o oggi, dal 12 settembre giorno in cui Casapound Napoli ha occupato un ex monastero a salita S.Raffaele in pieno centro storico di Napoli.
La treggiorni antifa si è conclusa proprio così, un lungo intervento della madre di Renato, la voce stretta e soffocata di chi ancora soffre, di chi ancora si commuove, di chi ancora odia e ripudia la violenza.
Renato Biaggetti è stato colpito ma noi saremo sempre più forti, in quanto la nostra forza ci viene proprio da coloro che oramai non ci sono più, che hanno lottato prima di noi soccombendo alla vile violenza neofascista.
Radiodimassa ha voluto rendervi partecipi attraverso questa intervista, crediamo che sia arrivato il momento di lottare e farci forti con le parole della signora Biaggetti.

Allontaniamo immediatamente i neofascisti dal Quartiere Materdei storicamente riconosciuto dai napoletani come quello fra i quartieri piu resistenti e combattenti di Napoli all’attacco dei tedeschi durante l’invasione.




domenica 8 novembre 2009

LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO CONTRO IL CROCIFISSO NELLE AULE

il commento del Professore Giulio Giorello, docente di filosofia della scienza all'università degli studi di Milano, autore tra l'altro nel 2008 del libro Il peso politico della Chiesa e di Libertà. Un manifesto per credenti e non credenti, rispetto alla decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo di ritenere una violazione della libertà la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche italiane

Annozero Le vignette di Vauro 5 Novembre 2009

Alborosie live at Gusto Dopa al Sole 09