lunedì 27 settembre 2010

VENEZUELA: VITTORIA ALLE PARLAMENTARI DEL PARTITO DI CHAVEZ

Il Psuv, Partido socialista unido de Venezuela del presidente Chavez, ha vinto le legislative di ieri nel paese dell'America Latina. Il Psuv ha battuto la Mud, Mesa de unidad democratica, una variegata coalizione che ospita sia gli storici partiti parafascisti della ricca borghesia di destra sia realtà socialdemocratiche unite dal desiderio di porre fine alla Rivoluzione Bolivariana. Al Psuv sono andati 95 dei 165 seggi disponibili, ottenuti conquistando 17 stati su 24; la Mud avrà invece 64 parlamentari. Restano ancora da assegnare 6 seggi, che dovrebbero andare in maggioranza a partiti alleati del Psuv. Per il Consiglio nazionale elettorale di Caracas alle urne si è recato quasi il 70% degli aventi diritto. Chavez mantiene quindi la maggioranza ma perde quella schiacciante dei due terzi dei seggi. Una soglia importante, quella del 66% dei voti, perchè ha consentito ai parlamentari chavisti di spingere sull'acceleratore della modifica in senso bolivariano dei poteri e delle istituzioni chiave dello Stato venezuelano. I media mainstream, El Pais in testa, hanno fatto leva proprio su quest'aspetto. A fare la differenza fra il voto del 2005 e quello del 2010, in realtà, è stato più che altro il comportamento della destra venezuelana, che cinque anni aveva boicottato il voto non presentandosi alle urne e aprendo così la strada al trionfo del Psuv. Chavez aveva comunque annunciato che puntava anche questa volta ad ottenere ai due terzi dei seggi, ossia quei 110 deputati per approfondire il suo progetto socialista. Il mancato cappotto elettorale costringerà ora il Psuv a fare i conti con il gruppo "anti-chavista" della Mud. La rivoluzione bolivariana entra quindi in una nuova fase, disponendo di una solida maggioranza, ma dovrà misurarsi -come tutti gli altri governi sudamericani del cambio- con una forza d'opposizione all'interno del potere legislativo. Il commento di Tito Pulsinelli, collaboratore del sito selvas.org

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